STORIA
Il 16 giugno 1706, durante l'assedio di Torino ad opera delle truppe francesi, la corte sabauda fu costretta a fuggire dalla capitale.
Il corteo reale, diretto in Liguria, attraverso la via di Cherasco, Ceva e Ormea, fece tappa a Caramagna.
Lo componevano la Madama Reale - Maria Giovanna Battista, - la duchessa Anna Maria d'Orléans, consorte di Vittorio Amedeo II, i loro due figli, il Principe di Carignano con la sua sposa Caterina d'Este e altri eminenti esponenti della nobiltà locale.
La corte, accolta presso il castello del paese, condusse con sé la preziosa reliquia della Santa Sindone, che durante il breve soggiorno caramagnese, fu posta nella Chiesa dell'Arciconfraternita di Santa Croce.
LE SACRE SPINE
Rappresentano frammenti della corona posta sul capo di Gesù durante la crocifissione. La tradizione cristiana vuole che sia stato Luigi IX di Francia ad acquistarla da dei mercanti veneziani i quali, a loro volta, l'avevano avuta in pegno da alcuni dignitari di Bisanzio dove era custodita già dal 1063 quando vi giunse da Gerusalemme. La corona di spine, nel 1239, venne posrtata a Parigi e definitivamente collocata nella Saite-Chapelle dove ancora oggi viene venerata ed esposta ai fedeli per il culto ogni primo venerdì del mese e tutti i venerdì di Quaresima.
Con il passare dei secoli parte delle spine della corona vennero regalate dai sovrani bizantini e francesi a cavalieri, nobili e uomini di Chiesa come segno di riconoscenza per i servigi ricevuti e per la fedeltà dimostrata.
Nella nostra Abbazia, da tempo immemore, viene conservato un reliquiario, recentemente ritrovato, che custodisce due delle spine attribuite alla corona di Cristo. La sua storia è un mistero. Potrebbe essere appartenuto alla famiglia Miolans che aveva ricevuto in dono due spine dal re di Francia e poi, in seguito, potrebbe essere stato portato in dote da un discendente, Urbano, quando nel 1490 divenne Abate dell'Abbazia di Santa Maria in Caramagna.
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